Alzarsi il 25 aprile con una canzone in testa

Per ricordare cosa significa il 25 aprile e la lotta di liberazione nel nostro Paese si potrebbero spendere migliaia di parole. Ma potrebbe bastare anche una canzone, per chi non la conosce o si è dimenticato.

«Questa mattina mi sono alzato / o bella ciao bella ciao  / bella ciao ciao ciao / questa mattina mi sono alzato / ed ho trovato l’invasor.
O partigiano portami via / o bellla ciao bella ciao / bella ciao ciao ciao / bel partigiano portami via / che mi sento di morir.
E se io muoio da partigiano / o bella ciao bella ciao / bella ciao ciao ciao / e se o muoio da partigiano / tu mi devi seppellir.
E seppellire lassù in montagna / o bella ciao bella ciao / bella ciao ciao ciao / e seppellire lassù in montagna / sotto l’ombra di un bel fior.
E le genti che passeranno / o bella ciao bella ciao / bella ciao ciao ciao / e le genti che passeranno / mi diranno o che bel fior.
E questo è il fiore del partigiano / o bella ciao bella ciao /  bella ciao ciao ciao / e questo è il fiore del partigiano / morto per la libertà.

Questa è la versione cantatata da Giorgio Gaber nel 1967, ma c’è anche quella interpretata da Roberto Leydi, Claudio Villa, Francesco De Gregori Modena City Ramblers, Manu Chao, Goran Bregovich, Tom Waits…
Buon 25 aprile, ciao!

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