Ragazzi, è passata. Ed è andata benone, anzi forse più di benone. Gli studenti in piazza sono stati bravissimi, i cappelletti pare fossero buoni, il clima gioviale in quel di Piangipane e poi a Lido Adriano, in un viaggio tra dialetto e futuro meticcio, e poi ancora la regalità di palazzo Rasponi e i mosaici visti solo negli abiti delle “pedine-umane” di Ravennopoli. E alla fine la folla in Darsena e il ponte mobile che addirittura si è aperto. Perfino il meteo ci ha assistito, che il temporale è scoppiato quando la giuria era al coperto (mentre a Lecce, davvero, ha piovuto tutto il giorno), così a movimentare un po’ la chiusura della giornata. E poi c’era perfino tanta gente all’Alighieri ieri sera per Deserto Rosso (ma chissà se c’era la giuria). Insomma, ieri abbiamo fatto il figurone che dovevamo fare, tutti sono andati via contenti e «carichi a molla» (per usare l’espressione del sindaco diventata ormai grido di battaglia dei ragazzi dello staff). E la giuria speriamo abbia visto una città ricca di idee, unita (si sono visti perfino l’assessore Pd ballare con il capogruppo forzista fotografati dal capogruppo grillino), allegra, sperimentale (vedi i Fanny al Mausoleo). Insomma tutte quelle cose che dovevamo far vedere che sappiamo essere. E abbiamo fatto anche vedere che la candidatura ci serve eccome per ri-costruire quella mezza città che è la Darsena. E che sì, a vedere da quanta gente c’era in Darsena, la voglia di farlo c’è eccome.
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