Ha più di 700 anni ma non li dimostra. Il buon vecchio Dante sta conoscendo un vero e proprio revival che va ben oltre un certo barboso culto accademico, e non solo a Ravenna. Da oltre un decennio la città (con il sostegno della Fondazione della Cassa di Risparmio) ha fatto uscire il Sommo Poeta dai paludati convegni degli addetti ai lavori per portarlo in piazza, al grande pubblico, con eventi teatrali e musicali di importanti artisti. Così è stato riscoperto dai ravennati e da tanti italiani, anche grazie alle letture commentate del divulgatore Sermonti e del comico Benigni. Infine, da noioso e arduo autore “scolastico” è diventato protagonista di thriller ad alto consumo narrativo come nel caso dei romanzi di Giulio Leoni, Francesco Fioretti e perfino Dan Brown (peccato che nel suo recente “Inferno“ citi solo di striscio Ravenna, avrebbe portato qualche turista in più…). Anche nel progetto di Ravenna 2019 Dante potrebbe essere protagonista di una imponente e inedita messinscena triennale delle tre cantiche della Commedia. Lunga vita al padre della lingua italiana, così bistrattata, aspettando il 2021, settecento anni esatti dopo la sua morte, avvenuta proprio a Ravenna il 14 settembre del 1321.
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