«Basta anarchia online, serve una legge». No, non è il sindaco di Ravenna che torna a tuonare contro i teppisti-squadristi del web. Questa volta la bacchettata all’internet maleducato arriva da Laura Boldrini, presidente della Camera. Ma sembra in tutto e per tutto Fabrizio Matteucci. Di minacce, insulti, volgarità e diffamazioni Boldrini non ne vuole più sapere. Stessa cosa disse il primo cittadino di Ravenna. Disse che la deriva di internet era qualcosa da arginare e lo disse querelando un’orfanella che su Facebook non lo aveva trattato proprio con rispetto. Matteucci ritirò la querela. Forse con un pizzico di lungimiranza strategica fiutando una possibile archiviazione della procura? Chissà. Ora pare che Boldrini voglia una legge per regolare le cose. Ma le critiche alla censura già sono partite. Boldrini riuscirà dove Matteucci si è fermato?
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