I bambini? Possono solo accompagnare (a fare la spesa)

Forse tra i vari bombardamenti di notizie, ordinanze, bollettini di contagi e di morti, vi siete persi quello che è successo sul tema delle uscite dei bambini in questi giorni di isolamento forzato.

Il 31 marzo il Viminale in una circolare inviata ai prefetti ha fornito un’interpretazione del decreto in vigore, scrivendo – citiamo testualmente – che «è da intendersi consentito, ad un solo genitore, camminare con i propri figli minori (da 0 a 17 anni, quindi?, ndr) in quanto tale attività può essere ricondotta alle attività motorie all’aperto, purché in prossimità della propria abitazione».

Tanto che il giorno dopo anche il sindaco di Ravenna e presidente della Provincia Michele de Pascale ha voluto ribadirlo in un post sulla sua pagina Facebook: «È stato specificato che la possibilità di uscire con i figli minori è consentita a un solo genitore per camminare, purché questo avvenga in prossimità della propria abitazione e in occasione di spostamenti motivati da situazioni di necessità o di salute».

Poche ore dopo, in diretta nazionale, il premier Conte ha invece detto, citiamo sempre testualmente: «Non abbiamo affatto autorizzato l’ora del passeggio coi bambini. Abbiamo solo detto che quando un genitore va a fare la spesa si può consentire anche l’accompagno di un bambino».

Niente camminata sul marciapiede davanti a casa, quindi, ma un giro al supermercato sì, con bambini che potrebbero così ritrovare tra gli scaffali altri amichetti, restando ovviamente a distanza. Capito?

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