domenica
15 Giugno 2025
Rubrica Il Bombolone

Braccio di ferro sui rifiuti?

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Per la gara bandita da Hera (azienda a controllo pubblico) per trovare un soggetto cui subappaltare la raccolta del rusco nella provincia di Ravenna non è arrivata nessuna offerta. Nemmeno quella del raggruppamento di imprese, capeggiato dalla cooperativa ravennate Ciclat Trasporti Ambiente, che sta attualmente svuotando i cassonetti e li svuotava fino allo scorso marzo prima di una sciagurata parentesi targata Biancamano. Perché gara deserta? Base d’asta troppo bassa o braccio di ferro in corso? Il caos di aprile-maggio a chi ha lasciato il cerino più corto? Chi è uscito invece con maggiore forza contrattuale? Gli indizi dicono che il gruppo di Ciclat è uscito come quello che ha saputo risolvere un problema sorto appena qualcuno si è preso il suo osso. La partita oggi è troppo delicata perché la politica la consideri una diatriba tra aziende. E non lo diciamo noi, lo dice la politica stessa. Il 13 maggio scorso, a poche ore dall’annuncio della risoluzione tra Hera e il gestore che aveva combinato qualche pasticcio di troppo, un comunicato arrivava nelle redazioni: «Se sarò eletto lavorerò con tutte le mie energie per aprire, di concerto con gli altri sindaci, una nuova fase dell’azienda Hera che recuperi lo spirito e gli obiettivi per cui è stata costituita: SERVIZI PUBBLICI DI QUALITÀ, PREZZI EQUI, SVILUPPO SOSTENIBILE DEL TERRITORIO». I maiuscoli sono originali, la firma era di Michele de Pascale. Che è stato poi eletto.

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