A dare una sistemata all’ex Sala Italia. Oggi che inaugura pubblicamente il nuovo Mariani grazie alla sua intraprendenza e restituisce alla città un bel luogo d’incontro e di intrattenimento che era chiuso da anni, ci faccia un pensierino.
Anche la Sala Italia era un cinematografo storico – in posizione centralissima fra la graziosa via Cairoli e la piazzetta delle Carceri che il Comune ha giusto finito di ripulire, sistemare e arredare – mentre oggi è un edifico decaduto e abbandonato. Un triste biglietto da visita per cittadini e turisti. Sarebbe bello, come è successo con i Masetti (gli ex proprietari del Mariani) che anche la famiglia Bazzoni, che dispone dell’edificio, le desse le chiavi per fare un sopralluogo e consentirle di meditare un’idea, una soluzione, un piano di investimento produttivo per quello spazio… Forse le chiediamo troppo, vista la fatica e il denaro che ha già puntato sul Mariani, e dovrà impegnarsi ancora per fare decollare e consolidare questa sua creatura, ma chi scommette sul successo delle imprese di qualità come fa lei potrebbe anche rilanciare, ridando linfa vitale alla fatiscente Sala Italia. Così – come scrive anche la signora del Ravenna Festival Cristina Muti nella lettera di auguri che le ha inviato per la riapertura del Mariani – accrescerà la sua fama di imprenditore della buona accoglienza, con soddisfazione dei ravennati e dei visitatori della nostra città.
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