Se in un campo di calcio dove si gioca una partita di Seconda Categoria, che è molto vicina al livello più infimo del pallone, qualcuno non si sente sicuro al punto di chiamare il 112 per farsi accompagnare all’uscita dai carabinieri allora qualcuno dovrà farsi un paio di domande. Potrà pure essere una questione di eccessiva percezione del pericolo ma se la presidente degli arbitri arriva a sentirsi in pericolo sulle tribune di un campo di Seconda Categoria non ci aspetteremmo che la dirigenza della società di casa, il Santerno, parlasse di complotto arbitrale. Il calcio ci ha ormai abituato alle peggio cose – il governo mondiale del calcio è alle prese con uno scandalo di corruzione planetario, tanto per dire – ma in categorie dove girano più sacrifici che soldi i complotti a chi giovano? Generalizzare non è mai bene ma se i carabinieri arrivano al campo, poi levatevi dalla testa l’idea che all’esterno possa passare il messaggio dello sport come veicolo di valori.
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