Va beh, si sa che a Roma adesso va di moda quel tocco di decisionismo che è sempre mancato. E così non solo fanno sapere che la provincia romagnola non ha bisogno di comitati promotori come invocava il Pd locale, perché s’ha da fare e basta, ma, coerente con l’idea dei danni causati dalla concertazione, il governo avrebbe pure indicato il capoluogo: Ravenna, per numero di abitanti. Rimini, che aveva in passato chiesto di staccarsi da Forlì dice piuttosto che sotto Ravenna passo alle Marche, o poco ci manca. E a frenare sono anche i nostri forse perché sanno come siamo messi a collegamenti ferroviari, forse perché sarebbe troppo bello per essere vero (il capoluogo siamo noi per legge, senza stare a trattare per anni sedi di assessorati in cambio di depositi di autobus di Start Romagna) e un po’ perché non vorremmo che Monti si fosse confuso. Noi abbiamo ben altre ambizioni: vogliamo diventare capitale della cultura europea nel 2019, non capoluogo di provincia. E peraltro, per riuscirci, abbiamo bisogno di Rimini e Forlì…
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