domenica
15 Giugno 2025
Rubrica Il Bombolone

Cara Ministra ci sta deludendo

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Anche lei coinvolta in illeciti “a sua insaputa”, la singolare sindrome che domina oggi i rapporti fra politica e affari… Avremmo voluto continuare a chiamarla Sefi, ricordando le sue eroiche imprese sportive, ma ora che è diventata Ministra ci diffida ad usare questo diminuitivo confidenziale, sdegnata per «la montatura mediatica» che sta mettendo in cattiva luce la sua onorabilità. La chiameremo quindi Ministra Josefa Idem, però da lei pretenderemo l’autorevolezza e la trasparenza che comporta questo rango. Recentemente, il suo mentore – l’ex sindaco di Ravenna (ora senatore in pensione) Vidmer Mercatali, pure lui “colpito“ da privilegi “a sua insaputa“ – l’ha difesa, rievocando il suo ruolo di assessore comunale allo sport. Un ruolo positivo più simbolico che pratico – ha rivelato Mercatali – che esprimeva con i suoi valori di abnegazione, tenacia e lealtà sportiva. Lei doveva faticare per conquistare nuove medaglie, le beghe operative dell’assessorato le avrebbero risolte la giunta e i funzionari comunali. Un ruolo discutibile ma politicamente comprensibile, magari anche efficace sul piano del consenso.
Ora però, cara Ministra Idem, il suo ruolo ha un valore simbolico esponenziale. Lei rappresenta la Costituzione italiana e il suo ordinamento giuridico, non è più soltanto una cittadina “che può sbagliare” e una grande campionessa che può vantare le sue glorie sportive. I cittadini si aspettano da Lei la difesa e il rispetto della legge e delle normative fiscali, in nome dell’eguaglianza fra tutti i cittadini. Lei compresa, suo malgrado. L’essere assenti o l’ignoranza delle regole non comporta una giustificazione tipo «non sapevo, chiedo scusa». Troppo facile e come sa bene non concesso ai più. A Lei si chiede di essere un esempio di trasparenza e di buone prassi. Soprattutto se è stata nominata ai vertici del Governo da un partito, il Pd, che ha promesso agli italiani e ai suoi elettori di ridare speranza al Paese e ridurre le diseguaglianze con una lotta all’evasione fiscale, senza “se e senza ma“. È incomprensibile come Lei Ministra Josefa Idem possa mettere a rischio la sua luminosa carriera sportiva, e di impegno politico per le donne e i diritti civili, con le ombre di omissioni, ritardi, amnesie, assenze e pasticci nell’ordinaria amministrazione della sua vita quotidiana e delle sue proprietà. Scaricando le Sue responsabilità su collaboratori professionali, a quanto pare, distratti o un po’ confusi, come l’avvocato che l’ha accompagnata nel recente incontro romano con la stampa che le chiedeva chiarimenti. D’altra parte sono collaboratori che ha scelto lei, o anche questi erano lì “a sua insaputa“?
Cara Ministra Josefa Idem ci sta deludendo: se la reputazione ha ancora un fondamento sta nei fatti e nei comportamenti reali non rivendicando onestà a parole e sventolando i gagliardetti di vittorie ormai archiviate.

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