Ok, l’abbiamo capito, Alvaro Ancisi al Toto non chiederà mai scusa per la “m….” - come l’abbiamo chiamata noi - pestata nella vicenda della ragazza morta la notte del 25 giugno dopo essere stata colta da malore nel corso di una festa in spiaggia dello stabilimento di Marina. Anzi, ha continuato nella sua battaglia senza scrupoli, come l’ha definita in una lettera inviata alla nostra redazione la sorella della vittima. Ecco, almeno Ancisi abbia il coraggio, se si può definire così, di chiedere scusa a una famiglia distrutta che a causa sua, lo dice la famiglia stessa, è quasi come se la loro cara fosse morta due volte. E se proprio Ancisi non ce la facesse, a chiedere scusa, basta, non dica più niente su questa storia. Intanto che ci siamo, infine, accetti di buon grado anche un nostro consiglio: la prossima volta eviti di definire “operatori di cinegiornali” i giornalisti televisivi o di web-tv che si sono occupati del caso. Lo fa sembrare un vecchietto proveniente da un’altra epoca. Una in cui le feste in spiaggia non c’erano neppure.
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