Certo, per fortuna che c’è il Ravenna Festival, ci mancherebbe. Ma lo vogliamo scrivere nero su bianco, Ravenna dovrebbe essere orgogliosa del fatto che esista (dall’anno scorso) anche una rassegna come quella che è finita ieri sera. Si chiama Weird Tales e ha portato in città dei pezzi da novanta della musica d’avanguardia, più o meno sperimentale, di tutto il globo. E guardate che per Ravenna non è mica una roba scontata. Ci vuole del coraggio a portare dalle nostre parti concerti del genere. Concerti che ci si aspetterebbe di vedere a Berlino, per esempio. E chissenefrega se questo è un tassello in più nella costruzione del dossier di questa benedetta candidatura a capitale della cultura. C’è bisogno di qualcosa del genere indipendentemente dalla sfida europea. C’è bisogno di guardare oltre. Di ospitare in location “classiche” come la Rocca festival così coraggiosi. Di vedere che gli spettatori arrivano anche e soprattutto da altre città. E di vederne scappare alcuni mentre con le mani si tappano le orecchie. Ecco, in occasioni come queste sembra quasi di vivere in un posto figo.
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