Senza entrare nel merito di una questione complicatissima, il voto di ieri a Forlì sulla fusione Acegas-Hera non può che far riflettere. Sindaco e consiglio comunale hanno detto compattamente no. Qui, giovedì scorso, il consiglio comunale ha detto sì, con il voto compattissimo (al solito) del Pd e quello del Pri. Ora, quello che impressiona a prescindere, è il fatto che il Pd, che qui a Ravenna conta ben 16 consiglieri, e a Forlì addirittura di più (ma qualcuno era assente), hanno tutti votato nello stesso modo. E in modo gli uni opposto agli altri. Cosa significa? Significa che di fatto decide il sindaco e i vari gruppi consiliari si adeguano? Possibile che tutti gli elettori Pd di Ravenna siano favorevoli e tutti quelli di Forlì (peraltro lì tutti, ma proprio tutti, visto che c’è stato un solo voto di astensione) siano contrari? Il consiglio comunale davvero rappresenta la voce dei cittadini? O forse cambia qualcosa nella ricezione delle direttive dall’alto? Forse a Forlì esce un’edizione della Pravda diversa da quella distribuita nei circoli ravennati? Certo, da questo punto di vista, l’imminente creazione della provincia unica della Romagna promette assai bene…
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