Tempi duri per i verificatori dei titoli di viaggio su bus e treni. Un tempo erano temuti e rispettati, quasi come tutori della legge. Uno spauracchio per i “portoghesi“ che rischiavano sanzioni e l’umiliazione di essere stati beccati senza biglietto.
Oggi, visti i recenti episodi accaduti sulle linee di trasporti pubblici e ferroviari, i controllori sono sbeffeggiati e aggrediti, e sono loro a rischiare spinte, morsi, graffi e sputi in faccia. Insomma, non solo subiscono il mancato rispetto della loro autorità ma anche l’incolumità fisica.
Uno di queste vittime di arroganti bifolchi senza biglietto – aggredito recentemente sulla linea urbana 80 di Ravenna – denuncia un’allarme lanciato da tempo, tramite le rappresentanze sindacali, nei confronti dell’azienda Start per cui lavora, mai preso in cosiderazione. Inoltre accusa che la stessa azienda tende minimizzare gli episodi violenti quali «rischi del mestiere… come se fosse una cosa accettabile per un controllore che fa il suo dovere…».
Come rispondere a questa richiesta di protezione? In una intervista al “Resto del Carlino“, il controllore di cui sopra propone l’ausilio della Polizia Municipale… Vi sembra plausibile?
Ecco tre proposte alternative.
1 – Si mette in conto che c’è un tot di “scrocconi”, al massimo il controllore sanziona fra i senza biglietto solo i furbetti di buona famiglia o vecchietti distratti. Insomma, solo quelli disponibili a beccarsi una multa.
2 – Si assumono controllori nerboruti tipo “buttafuori“, in grado di “convincere“ i trasgressori a non dare in escadenscenze, pagare la sanzione ed eventualmente espellerli a forza dal mezzo a calci in culo.
3 – Installare nei mezzi o prevedere nei nuovi mezzi, “tornelli“ o barriere di controllo che consentono la salita solo a chi ha il biglietto in regola.
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