A sinistra, dal locale al nazionale, non si salverà nessuno: l’operazione moralizzatrice portata avanti dal Pdl ravennate sarà spietata. Ormai ci hanno preso gusto: li faranno dimettere tutti quei comunisti. Deve averli gasati la storia di Giovanardi: in campagna elettorale la sua presenza a Cervia indusse l’assessore Michele De Pascale a uno status su Facebook non proprio lusinghiero nei confronti dell’ex ministro. Ne chiesero le dimissioni perché quei cinque minuti in cui lo status era stato online avrebbero infangato l’istituzione che De Pascale rappresenta. Poi è stata la volta di Josefa Idem, invitata a dimettersi per una battuta effettivamente non felicissima, da parte di una neo senatrice, mentre emergeva con chiarezza che quella di Berlusconi non sarebbe stata una debacle. Avrebbe offeso gli elettori del Cavaliere (sì, quel tizio che peraltro, perché dimenticarlo?, diede dei «coglioni» agli elettori del centrosinistra). Non contenti, ora Ancarani & Co. ne hanno trovato un altro da attaccare: Roberto Saviano. Colpevole di aver dichiarato di essere felice che Berlusconi non avesse vinto le elezioni. Lo scrittore non può dimettersi da alcun incarico ma ha ricevuto la cittadinanza onoraria a Ravenna (sì, quel tizio che peraltro, perché dimenticarlo?, non è mai venuto a ritirare il riconoscimento) e ora il Pdl gliela vuole togliere. Ragazzi, non è che vi state facendo prendere un po’ la mano?
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