Si è soliti dire che i partiti non dimentichino mai i loro pezzi grossi, che alla fine di un incarico di primo piano te ne trovino uno più defilato ma sempre da camparci meglio di un operaio cassaintegrato sul silo di un’azienda presa in giro da una holding. E in effetti è quasi sempre così. Pare (anche se sappiamo che ancora tutto può succedere…) che farà eccezione Francesco Giangrandi, presidente della Provincia uscente dopo due mandati. Il Pd lo lascerà a godersi il riposo: troppo ingombrante il peso degli strascichi legati alla questione dei dipendenti provinciali e al premio di produttività. Allora ci viene da pensare che forse la storia è ancora più grossa di quella che già ci pareva, se addirittura è costata il buen ritiro di Giangrandi. Magari oltre ad accantonare il personaggio agendo in sordina ci sarebbe anche piaciuto sentire la critica del Pd. Ma siamo noi che chiediamo troppo.
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