Accantonate le logiche di campanile si è fatto sistema. Erano raggianti gli amministratori pubblici di Cervia e Ravenna (i due Comuni, la Provincia e la Camera di commercio) annunciando la nascita sperimentale del bus navetta dal Ravennate all’aeroporto Marconi. Perché, ci hanno detto, finalmente si è smesso di inseguire il sogno del proprio aeroportino piccino dietro casa capendo che uno scalo internazionale come quello di Bologna, raggiungibile in un’ora scarsa di auto, è più che sufficiente e anzi sarà il caso di sfruttarlo bene con iniziative come una navetta. Ecco, nel 2012 in provincia di Ravenna il colpo di genio per il turismo e per i servizi è una navetta. Sia chiaro: il servizio ci piace. Ma basta uscire dall’Italia e lo trovi ovunque e da tempo. Bastava una città all’estero per farsi venire l’idea. Per capire che il nostro riferimento è Bologna e mettere un bus che fa avanti e indietro lungo l’autostrada c’era bisogno di aspettare il 2012? Ci voleva l’ufficialità della prossima chiusura dello scalo Ridolfi a Forlì per svegliarci?
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