sabato
14 Giugno 2025
Rubrica Il Bombolone

Confindustria docet

Condividi

«Le coraggiose idee per lo sviluppo» che piacciono ad Alvaro Ancisi. Si tratta di un articolato documento diffuso recentemente da Confindustria Ravenna sulla pianificazione urbana e il futuro “sviluppo sostenibile“ della città su cui il consigliere comunale di LpR non risparmia lodi. Preso atto che si tratta di riflessioni serie e documentate e quindi encomiabili – si potrebbe dire “doverose“ visto che provengono da una parte consistente della classe imprenditoriale e dirigente della città – in cosa consistano tutte queste idee innovative che secondo Ancisi darebbero «una scossa all’andamento stagnante, avvitato su se stesso, del governo locale» è tutto da vedere e confrontare.
Anche perché sono da almeno un paio di anni che altri sindacati di categoria, istituzioni economiche e di ricerca, associazioni culturali e “liberi pensatori“ producono incontri, convegni, documenti e relazioni sugli stessi temi e che non hanno nulla da invidiare a quello elaborato dagli industriali ravennati. Non fosse per il blasone dell’aquila… e la consulenza di uno stimato professionista e docente universitario come l’architetto Massimiliano Casavecchia.

Comunque sia, una domanda è d’obbligo, soprattutto quando si parla di rivisitazione del Piano Strutturale Comunale (PSC) e di un «un no secco ad ulteriori cementificazioni»: ma dove erano illustri dirigenti e associati a Confindustria (e lo stesso consigliere Ancisi) quando la cementificazione andava a gonfie vele e si macinavano affari sfruttando le norme e le concessioni della pianificazione comunale nel campo della rendita fondiara e delle nuove costruzioni? La domanda ovviamente va estesa anche ad altre forme di impresa come la cooperazione. Perché la questione non è (solo) etica è proprio economica, visto che non solo si è cementificato troppo, ma si è anche costruito e speculato male sul mattone inseguendo il massimo profitto senza pensare alla qualità e al futuro del settore edilizio e della comunità abitativa. Magari si è trattato di iniziative assolutamente legittime ma a quanto pare poco lungimiranti, visto che oggi molte imprese immobiliari e di costruzioni (private o cooperative) sono fallite o decotte, imbottite di migliaia di vani invenduti, per di più di bassa qualità residenziale.    
Tornare sui propri passi e cambiare rotta è apprezzabile ma un po’ di autocritica non guasterebbe…

Inoltre, tanto per entrare nel merito delle prospettive dell’urbanistica e dell’edilizia a Ravenna, fa specie che si sorvoli su quella grande opportunità (di fatto e non solo normativa) che sono le enormi aree di riqualificazione della darsena di città. Certo, ci sono stati master plan disattesi e ora un Poc claudicante, ma non si può attribuire solo agli uffici comunali di piano e agli amministratori pubblici la faraggine e l’inconcludenza che blocca una dignitosa ristrutturazione e rivitalizzazione dell’area. Dagli industriali ci si aspetterebbe un progetto, una strategia, un gruppo di lavoro, la messa in campo di un esperto “facilitatore“ che tenti di risolvere l’impasse dell’eccesivo frazionamento delle proprietà immobiliari di quell’area. Che in sostanza ne blocca gran parte della riqualificazione. Sono una quarantina (forse per difetto) che fra l’altro fanno capo a diversi associati a Confindustria. Ci aveva provato Giovanni Poggiali, ma a quanto pare la sua intraprendenza si è presto arenata… È mai possibile che il più importante sindacato degli imprenditori ravennati non riesca a escogitare un sistema di valorizzazione e investimento di queste aree dismesse per convincere i proprietari (industriali o ex industriali) a mettersi in gioco assieme, con giusto profitto?

Infine, una modesta proposta, a integrazione della richiesta di Ancisi di potere discutere le questioni messe in campo da Confindustria in un consiglio comunale straordinario. Perché non affiancare a questo incontro istituzionale anche una sezione del prossimo Premio Guidarello? Basterebbe rinunciare a qualche effimero siparietto del Bruno Vespa per affrontare fra giornalisti, politici e imprenditori in un confronto pubblico i temi che interessano più da vicino i cittadini ravennati.

Condividi
Contenuti promozionali

DENTRO IL MERCATO IMMOBILIARE

CASA PREMIUM

Spazio agli architetti

La casa di Anne

Il progetto di un'abitazione del centro di Ravenna a cura dello studio di Giovanni Mecozzi

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi