«Si comunica che il Presidente ha disposto la trasmissione della Sua e-mail alla Commissione parlamentare competente, affinché i deputati che ne fanno parte possano prenderne visione ed assumere le iniziative che ritengano opportune. Con i migliori saluti. La Segreteria del Presidente della Camera dei deputati». La riportiamo per intero, con tanto di maiuscole originali, la risposta di Gianfranco Fini al sindaco Fabrizio Matteucci sul caso Bisi. Nel giorno in cui il suo amico Presidente (qui la p maiuscola ci sta) Napolitano chiede misure alternative al carcere, il sindaco vuole assicurarsi che il pluriomicida che ha sparato all’avvocato Manetti resti invece in carcere. E su questo caso pretende una risposta anche dal presidente del Senato, dal ministro della Giustizia e dal presidente del consiglio superiore della magistratura. Eh no. Così però è troppo facile. Tre righe educate di circostanza, come quelle di Fini, pensavamo non valessero. Ora l’unica speranza è che la sua mail si perda nella rete fino almeno al 3 ottobre, ultimatum fissato dallo stesso Matteucci prima di far partire la protesta. Perché noi non ce lo vogliamo perdere, il sindaco che lavora da piazza del Popolo. E almeno un giorno di sciopero della fame volevamo vederlo. Per favore signori, non rispondete. Ci serve una foto da mettere a fianco di quella del secchiello di mojito sversato nel tombino di viale delle Nazioni.
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