Tra cinquecento anni, chissà, magari ci faranno anche una rievocazione storica. Da una parte le truppe tunisine, che marceranno compatte al grido «carabinieri assassini», dall’altra quelle autoproclamatesi dei “non razzisti”. In mezzo un ammasso di politici di cui non ci ricorderemo però il nome. I figuranti daranno vita a cortei non autorizzati di tunisini – che si fideranno della giustizia italiana ma protesteranno comunque sotto un tribunale – e a contromanifestazioni di ravennati per bene, che non saranno razzisti ma che si organizzeranno per difendere le sacre leggi italiane.
Va beh, meglio pensare a oggi, 11 aprile 2012, e celebrare il cinquecentesimo anniversario dell’epico scontro del 1512. Sforzandoci magari tutti, ma proprio tutti, di fare in modo che quello di questi giorni resti solo un caso isolato di cronaca finito molto male. Una sconfitta, insomma. Non una battaglia.