Dopo il sindaco che chiama i maggiori architetti a Ravenna,il candidato alle regionali Fiammenghi sceglie di associare il suo diminutivo”Miro” (dal più ingombrante e di sovietica memoria Vladimiro), addirittura aMirò. Così, con manifesti allegramente privi di senso per la stragrandemaggioranza degli elettori (ma tanto colorati), vuole forse dare il suocontributo a Ravenna Capitale della cultura nel 2019. Un gesto davveroapprezzabile, soprattutto se si considera la tediosa monotonia dei manifestielettorali che campeggiano per la città.
Condividi