Allora è successo che quelli di Comacchio hanno deciso che non vogliono più essere ferraresi ma voglio diventare ravennati. In realtà lo hanno deciso tre comacchiesi su dieci decidendo anche per gli altri sette che al referendum del 15 dicembre non sono andati, ma questa è la democrazia e così sia. La decisione spetterà alla Regione e ancora non è ufficiale se verrà chiesto un parere anche ai ravennati se vogliono accogliere i comacchiesi o meno. Con un Bombolone di qualche tempo fa ci avevamo scherzato provado a farlo noi un sondaggio. Pochi giorni fa è stato Alvaro Ancisi (Lpr) a proporre una consultazione. Ammettiamo che si faccia. E ammettiamo che i ravennati facciano gli schizzinosi e votino no. Magari con una affluenza superiore al 30 percento. A quel punto che si fa? Comacchio vuole Ravenna ma Ravenna non vuole Comacchio. Queste alcune ipotesi al vaglio delle istituzioni per risolvere la contesa in caso di impasse.
A) Il vicesindaco di Ravenna, sostenitore della prima ora dell’annessione comacchiese, diventerà unico sovrano del regno di Ravenna-Comacchio e spetterà a lui soffocare i tumulti di rivolta.
B) Ispirandosi al bisticcio di Palazzo Merlato, verrà organizzata una maxi rissa tra i due consigli comunali dei due Comuni. Dovrà restarne solo uno per decretare la vittoria.
C) Uno scambio per sancire il patto: Comacchio passa a Ravenna ma il porto Marinara passa a Comacchio.
D) Morra cinese.