Approfittando della fantasiosa denuncia di uno spogliarellista cervese (che si fa chiamare il Vikingo proprio con la K) alla presidente della Camera per una presunta discriminazione, l’esponente di Lpr Gianluca Benzoni ritira fuori l’annosa questione delle case popolari agli stranieri invasori (più o meno questo il senso). E la tesi sarebbe questa: come è possibile che il settanta percento delle prime cento persone in lista d’attesa siano stranieri? Proviamo a spiegarglielo: la percentuale di stranieri che non posseggono una casa, che hanno figli minori a carico e che vivono in condizioni complicate è più alta degli italiani, a parte dei quali capita, per esempio, di avere una famiglia alle spalle che contribuisce a coprire, tanto per dirne una, la richiesta di un mutuo per la casa. Sarebbe ora che fossimo tutti d’accordo che è bene cercare di dare a tutti, a cominciare dai bambini, pari opportunità di accesso a diritti quali la casa. Indipendemente da dove sono nati loro o i loro genitori.
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