D’accordo, ha un fatturato da cento milioni di euro. D’accordo, per un’azienda così che sono trentamila euro. D’accordo, sostenere le iniziative di aggregazione della propria città dovrebbe essere un po’ nello spirito degli imprenditori. D’accordo, la pubblicità è l’anima del mercato. D’accordo su tutto quello che vi pare. Ma noi proprio non possiamo fare a meno di chiederci cosa spinga un’azienda a firmare un assegno da trentamila euro e darlo nelle casse di una squadra di calcio. Non andranno in mano a Sergio Aletti perché ora si è formata una sorta di cintura di filtraggio ma son pur sempre soldi che vanno per far ruzzolare un pallone. E in giro si dice che siamo in tempi di crisi. Finalmente abbiamo trovato un imprenditore che non si lamenterà per i tempi duri. E sia ben chiaro, tanto di cappello al gesto magnanimo ma a noi la curiosità ingenua di cosa spinga un’azienda a un gesto del genere ci resta. Che ci sia un qualche bonus compreso nel prezzo? Un set di pentole? Un materasso?
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