Casadio e Matteucci non ci avranno dormito la notte, ma anche Ancarani, Pagani, Frassineti, insomma, i segretari di partiti (con l’eccezione di Amici, di Sel, per ovvie ragioni) sarà il caso che se ne preoccupino. Pare che veramente la Camera abbia approvato una serie di misure concrete, non di semplici buon intenzioni, per la parità di genere negli enti locali. La notizia è di ieri, e oggi, in una felice coincidenza, in città si presenta la casa delle donne (a proposito, in bocca al lupo). Certo, un paese che ha bisogno di inventarsi la doppia preferenza, cioè la possibilità di esprimere due preferenze per i candidati a consigliere comunale, una per un maschio e una per una donna della stessa lista di modo che se ci sono troppo uomini quelli con meno voti vengano depennati e ripescate le donne, be’ la dice lunga sulla sua salute in fatto di genere. Questo significa che a una donna potrebbero bastare meno voti per essere eletta? Sì. È giusto? Ovviamente no. È utile, questo forse sì. Ma il sogno resta uno e uno soltanto: che la politica non sia come le Olimpiadi, dove donne e uomini non possono correre insieme. In politica, la vera vittoria sarebbe non avere più bisogno di corsie speciali o preferenziali…
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