Ore 13.30 di un sabato qualunque d’estate con il sole a picco sul desolato parcheggione di Largo Firenze. Nel piazzale d’asfalto bollente poche auto multate all”ora dello zenith dagli zelanti controllori dei tagliandini per sosta fuori orario e due spaesati turisti stranieri in ciabatte e cappellino alla ricerca di un inesistente varco per la zona dantesca. Una visione squallida, un pessimo biglietto da visita per il turismo d’arte e cultura della città dei monumenti Unesco e candidata e capitale europea della cultura. Dopo piazza Kennedy sarebbe ora di pensare a sistemare definitivamente anche questo squarcio urbano, lì inerte da ormai 70 anni, che il centro storico di Ravenna non si merita. Qualcuno dirà che il progetto di pedonalizzazione di piazza Kennedy non è un granché ma è sempre meglio che una distesa di automobili. L’area attigua a San Francesco e alla zona dantesca dovrebbe essere essere più decorosa e accogliente. C’era un dignitoso progetto esecutivo negli anni ’80 frutto di un bando ufficiale firmato dall’architetto Aymonino, ma gli amministratori che sono susseguiti nei decenni non hanno potuto o voluto realizzarlo. Recentemente, e come di consueto, la montagna ha partorito un topolino, un piccolo maquillage fatto di qualche albero, aiuole e panchine, circondate sempre da auto. Come si dice dalle nostre parti “piotost che gnit le mei piotost”. Ma si può fare di più e di meglio. Non ci sono soldi? Estendiamo semplicemente l’area a verde, magari con una bella fontana (avete presente quanto Ravenna sia scarsa di fontane, chissà perché!). E dove recuperiamo i posti auto? Va là, va là che si sta trovando una soluzione per gli stalli mancanti di piazza Kennedy si può trovare anche per Largo Firenze. Ne riparliamo…
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