Ovviamente il matrimonio tra due donne in Municipio sabato scorso, alla presenza di due assessore e del sindaco, è stata una finzione, una sorta di recita, e questo non certo per volonta degli attori e delle attrici presenti, ma perché le leggi italiane sono obsolete, di parte, ingiuste e discriminatorie. E quello di sabato è stato un atto di denuncia, felice e collettivo, in cui due donne hanno messo il proprio privato a disposizione del pubblico per puntare il dito sulla mancanza di uguaglianza tra coppie etero e gay. Una disparità che nasce da scelte politiche che non sono condivise dalla maggioranza che governa questa città e che (anche se non è sempre facile ricordarlo) è una maggioranza appunto politica. Che dunque fa cose con un significato di parte, essendo peraltro stata eletta per quello. Detto questo, speriamo di rivedere presto e spesso l’immagine di due donne felici con i loro due bouquet, sotto il lancio del riso, sullo scalone del Municipio. O anche due uomini, ovviamente. Anche se in quel caso forse il bouquet non ci sarà proprio…
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