Oggi si dovrebbero difendere i sindacati dall’attacco un po’ sguaiato di Confindustria. Ma questo è un dibattito nazionale che lasciamo a ben altri commentatori. Noi invece qui, nel nostro angolo di impero, abbiamo però scoperto che ai sindacati si potrebbe affidare la riforma elettorale. Un po’ in tutta la provincia, sta infatti partendo una serie di incontri unitari sui bilanci comunali, tema su cui hanno da sempre voce in capitolo pur non essendo eletti in consiglio. E con chi li fanno, gli incontri? Con un amministratore, e passi, e due esponenti politici, uno del Pd e uno del Pdl, secondo una concezione di bipolarismo perfetto che nemmeno in Uk o Usa. E chi se ne importa se, per dire, Grillini, Ancisi e Lega Nord insieme hanno preso più del doppio dei voti del Pdl. Quattro incontri tutti con queste modalità. Perfetto. Però allora proprio non si capisce: perché i partiti che partecipano al dibattito devono essere due e i sindacati, invece, continuano a essere tre?
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