Tra i celebri Sassi di Matera c’è chi gestisce alcune chiese rupestri (che secondo la versione del Comune dovevano essere addirittura chiuse al pubblico causa terremoto) facendosi pagare un biglietto di ingresso da due euro e rilasciando ricevute con il timbro della Fondazione Sgarbi, che invece dice di non saperne assolutamente nulla. Abusivi in tutto e per tutto, ma che hanno gestito parte del patrimonio culturale che tutto il mondo ci invidia probabilmente per anni. Ora il Comune sarebbe corso ai ripari dopo l’articolo del Quotidiano della Basilicata, chiudendo la struttura. Ma il colpo, per una delle sei finaliste nella corsa a capitale europea della cultura, è di quelli difficili da incassare. Grazie ai due ravennati in vacanza a Matera per la segnalazione.
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