Sabato l’hanno rifatto, si sono risposate, questa volta sul serio. Per riuscirci sono dovute volare fino in Portogallo, Paese evidentemente più civile del nostro dove le nozze sono consentite alle coppie omosessuali. Qui ci si era limitati a un gesto simbolico e festoso, lo scorso 5 luglio, grazie anche alla complicità del sindaco Fabrizio Matteucci che se c’è una questione in cui non ha finora mostrato timidezze è proprio questo della parità di diritti tra gay ed etero. E adesso? Cosa farà adesso? Trascriverà il matrimonio sfidando il ministro Alfano che ha dettato la linea opposta ai prefetti? Ecco, per quanto è lecito aspettarsi che qualcosa faccia, questo gesto non è scontato. Va detto poi che il momento della trascrizione potrebbe arrivare tardi, dopo che altri prefetti avranno annullato altre trascrizioni tra Roma e Bologna. Ma che senso ha, poi, questa guerra tra prefetti e sindaci? Tra amministratori e funzionari? Non dovrebbe essere una questione politica? E in effetti ora la politica nella persona di Renzi parla di civil partnership ma riservate ai gay, che la parità pare sia una cosa sconveniente. E allora, dopo, non resterà che aspettare che la prima coppia etero ne chieda la trascrizione…
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