Annunci in pompa magna, conferenze stampa, addirittura un concorso di idee con progetti provenienti da tutta Italia, due dei quali premiati con circa 40mila euro dal Comune. L’obiettivo era originariamente quello di iniziare i lavori quest’anno. Stiamo parlando del tanto atteso restyling dello stradello retrodunale di Marina (e Punta), da cui sarebbero dovute sparire le auto per fare in modo che diventasse una vera e propria passeggiata tra le dune. Ora, dopo aver interpellato sull’ultimo numero del nostro settimanale l’assessore al Turismo del Comune, siamo però costretti a parlarne col condizionale. «Chissà se si farà mai», ci ha confessato infatti l’assessore. Perché non si sa che fine abbiano fatto quei 4 milioni di euro di fondi europei che dovevano servire allo scopo. E va bene. Ma lasciateci dire che non la si può liquidare così, la questione. Al Comune spetta il compito di trovare un’alternativa. Perché è l’occasione per dimostrare che lo sviluppo di una località turistica lo si cerca di raggiungere non tramite divieti ma con investimenti infrastrutturali. Magari pensiamo a un progetto meno ambizioso. O magari chiediamo una mano a Eni, a cui la nostra costa, basta dare un’occhiata al largo, pare piacere parecchio…
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