Era agosto quando il segretario della Lega Nord Matteo Salvini tuonava: “A novembre fermeremo l’Italia per tre giorni”, e ancora “blocchiamo tutto, fermiamo tutto, blocchiamo tutto, non consumiamo più un accidente, non compriamo più niente, non paghiamo più una lira ma ci fate votare e torniamo un paese normale”. Roba seria, pareva. Poi arrivano i fatidici tre giorni che a Ravenna si risolvono in un paio di volantinaggi e monetine di plastica per i carrelli davanti ad altrettanti supermercati e a un paio di lettini e ombrelloni tra Cervia e Ravenna contro la direttiva Bolkenstein. Due i pullman in partenza da tutta la provincia per la manifestazione di domenica a Bologna, mentre qua ci si divide tra Maratona e cioccolata. Ecco, diciamo che almeno da queste parti, a ben vedere, si sono fermati proprio in pochi. Ma su, non è grave, sarà per la prossima volta. Magari per le amministrative 2016?
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