Reduci dal dibattito di ieri in consiglio comunale sul buco dell’ex consorzio dei servizi sociali, le suggestioni sono molte. La prima: almeno una volta nella vita un consiglio comunale bisognerebbe proprio seguirlo. È un’esperienza interessante, dove noia e ripetizione si mescolano alla passione politica, dove la lentezza a volte esasperante degli interventi viene stemperata dalla battuta brillante (e in questo il Sindaco è davvero il campione indiscusso), dove si capisce che quello del Presidente del consiglio può essere un ruolo ingrato. Sempre in consiglio, si può anche avere una rappresentazione plastica della metafora “teatrino della politica”, perché ognuno ha un ruolo predefinito e non sono ammesse deroghe. Prendete l’elezione di Ancisi a presidente della commissione: possibile che in due dozzine di consiglieri presenti della maggioranza a nessuno, proprio a nessuno, sia venuto in mente almeno di astenersi?
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