Oggi finisce il mese dei libri con la prima “notte dei libri”. Pochi giorni fa ci sono stati in città gli autori del Bancarella, poco prima quelli di Scrittura Festival e anche quelli della Classense (per fortuna Gialloluna Neronotte è in autunno) a cui bisogna aggiungere le rassegne durante l’anno nelle librerie, nei circoli, nei locali, nei teatri e l’incessante e meravigliosa attività dei volontari “Nati per leggere” per i più piccoli, tra poco arriverà pure il kit di libri per neonati. E poi ci sono le iniziative del Grido della farfalla e il buffet di libri al Mar. Abbiamo biblioteche ricchissime, luoghi di incanto come la Classense, dove si possono prendere gratis libri e film (che di questi tempi, insomma, non è male). Abbiamo scrittori ed editori. Insomma, sarà merito anche di Ravenna 2019 – chi può dirlo? – vero è che non si è mai parlato così tanto di libri in città mentre i dati nazionali su analfabetismo di ritorno, lettori forti e mercato del libro sono a dir poco disarmanti. Del resto, siamo una città abituata ad andare in controtendenza. Quindi non sarebbe male se per esempio i ravennati continuassero, ben oltre dopo maggio, ad andare in libreria invece che ordinare i libri on line. Anche perché ad andare in libreria, qualsiasi libreria, può addirittura capitare di incontrarci un libraio…
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