Ogni volta che Pini parla di immigrazione, nel mondo c’è (più di) un romagnolo che si vergogna. Come è accaduto ieri. Per fortuna che rispetto al contributo reale della nostra città al tema profughi e migranti in senso più generale, Pini resta una marginale minoranza (peraltro in casi come ieri davvero inascoltabile). Concretamente, Ravenna da tempo ha aderito alla rete Sprar per accogliere i richiedenti asilo. Simbolicamente, lo scorso anno, durante il festival delle culture, ha premiato la sindaca di Lampedusa. Ora tanti chiedono di dare all’isola il Nobel. Beh, ecco, noi il nostro piccolo Nobel glielo abbiamo già dato. E nel giorno in cui in città si inaugura una moschea la cui storia inizia tanti anni fa, con l’arrivo dei profughi dalla Bosnia, non possiamo che augurarci che questa catastrofe riesca a provocare qualche fatto, oltre alle parole. Evidentemente lo stillicidio di morti di questi anni non era bastato. Ci voleva l’ecatombe.
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