Non esistono donne capaci di parlare di altro che non sia la violenza alle donne o non esistono uomini capaci di parlare di violenza alle donne? Oppure è il maggior partito di questa città che ha qualche problema di genere nel trovare persone capaci di parlare? Sono domande che potrebbero nascere guardando il programma della Festa del Pd al pala De Andrè: su 51 relatori nei diciannove dibattiti che si svolgeranno in diciotto giorni, le donne sono otto. E la metà sono concentrate sul palco questa sera, 2 settembre, in un appuntamento dal titolo, manco a dirlo, “Violenza di genere: fenomeno sociale, nodo politico”. La riflessione sulle scelte del Pd prende spunto da una sorta di appello – «Cercasi donne capaci di salire sul palco della festa del Pd» – pubblicato sul blog di Lidia Marongiu, socia dello studio Giaccardi&Associati che a Ravenna realizza le Future Lessons, da tempo impegnata sul tema della womenomics (l’influenza delle donne sullo sviluppo economico) e curatrice della ricerca Fattore D in provincia. Insomma si chiede Lidia, e noi con lei, una donna capace per parlare di economia, lavoro, crisi, futuro non si trovava? E un uomo per parlare di violenza alle donne?
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