Il supermercato, specchio delle nostre bio-diversità

Il bisogno di mangiare è ancora una delle poche caratteristiche che ci rende veramente simili, ma il supermercato rappresenta la perfetta sintesi delle nostre bio-diversità, ovvero fagocita l’infinita varietà delle nostre esistenze mentre passiamo dal reparto frutta e verdura, al reparto formaggi e insaccati, a quello nascosto dei cartoni di acqua e di coca cola e giù fino al momento della coda alla cassa.

Al supermercato trovi di tutto, dai succhi di frutta al gusto di mango e papaya, al bambino che sbatacchia il carrelino della spesa mentre mamma sceglie la frutta di stagione parlando al cellulare con l’amica. E se nel frattempo il neanche alto come un soldo di cacio di trancia di netto i garetti zig zagando con il carrello, pazienza, è colpa tua che non hai dato la precedenza al più piccolo. Le corsie dei supermercati sono più pericolose del giocare a mosca cieca sull’E45. E non certo per la capacità di seduzione delle carote imbustate che cercano di suicidarsi lungo le serpentine dei frigoriferi prima della data di scadenza, ma per la tendenza a manovrare i carrelli senza alcuna avvertenza di chi ci sta intorno. Fateci caso, ma quante sono le persone che dovendo scegliere un prodotto da una scansia, lasciano discosto il carrello in modo che anche altri possano avvicinarsi e prendere ciò che occorre? Ve lo dico io, pochissime. Ogni volta devo fare il giro dell’oca, oppure rischiare il colpo della strega per avvicinarmi ad una tagliata di manzo. La gente non si accorge di chi gli sta intorno, presa com’è dalla paura che gli rubino l’insalata dal carrello. Il massimo è quando si piantano in mezzo alla corsia per discorrere sulle ultime disgrazie della settimana con la dirimpettaia incontrata al reparto della pasta di grano duro. Ti vedono che devi passare, ma non ti vedono allo stesso tempo. Lasciano che sia tu a spostare i loro carrelli per poter guadagnare l’uscita. Ma ancora più divertenti sono gli uomini che fanno la spesa. I singles appartengono ad una sola categoria, cioè a quella che non sa maneggiare, ad esempio, la bilancia che rilascia lo scontrino adesivo da incollare alla busta delle arance e la fissa come se fosse un Ufo per circa 15 minuti. I mariti, invece, si dividono in due categorie. La prima è quella dei mariti in pensione, che controllano e misurano pedissequamente ogni acquisto tentato e mal riuscito delle mogli, mettendo il becco sul deterioramento dei tempi che non ha conservato i prodotti di una volta; la seconda, invece, è quella dei mariti rassegnati allo strabordare del carrello con i prodotti più inverosimili e che paventano il momento topico alla cassa quando dovranno fare un mutuo per pagare. Il supermercato è pieno di gente strana, ed è soprattutto lo specchio delle abitudini che mutano, con le botteghe sotto casa che spariscono e con esse la possibilità di incontri meno dispotici.

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