Doveva essere uno dei primi atti del consiglio comunale eletto nel 2011, fu uno degli ultimi impegni formali presi dal precedente: garantire, nonostante l’abolizione delle circoscrizioni, una rappresentanza decentrata. Insomma, sembrava tutto fatto e pronto. Poi qualche disaccordo interno alla vasta maggioranza, qualche limatura, i soliti tempi della politica non proprio fulminei ed eccolo qua il regolamento, si torna a votare il 12 maggio, due anni dopo le amministrative. E sarà bellissimo, sarà un po’ come fare un viaggio nel tempo, perché faremo finta che questi due anni non siano passati. Già perché il meccanismo prevede che di fatto i posti disponibili siano già stati spartiti sulla base dei voti presi alle ultime amministrative e noi elettori potremo solo esprimere la preferenza sui candidati. Un porcellum alla rovescia, in pratica. Bloccata la rappresentanza politica, ma libera scelta sulla preferenze. Così, per dire, al candidato eventuale di un partito potrebbe bastare un voto, mentre in altre liste, persone con decine o centinaia di preferenze potrebbero restare escluse. Il tutto dopo che le politiche di febbraio hanno praticamente spazzato via forze che due anni anni fa invece ottennero ottimi risultati. Forse forse, a questo punto, poteva quasi convenire aspettare ancora…
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