Loro avranno il sottosegretario ma noi siamo vicini di casa del capo del sottosegretario. Se la sarda neonominata Francesca Barracciu dichiara che la sua priorità è lavorare per Cagliari capitale europea nel 2019, c’è il ministro della Cultura, Dario Franceschini, che è ferrarese. Poi però ci torna in mente che con Ferrara la diplomazia in ottica 2019 non è mai stata troppo efficace. Abbiamo sempre guardato verso sud. Verso Cesena, Forlì, Rimini. Ma chi se lo poteva immaginare che qua si cambia un governo ogni sei mesi? E poi chi se lo aspettava, dopo che lui aveva giurato proprio il contrario, che un toscano doc sarebbe finito a capo del governo nell’anno in cui anche Siena si ritrova in finale per diventare capitale? Ah, se avesse vinto il nostro amico Giaguaro, come si aspettavano tutti, quanti meno problemi ci sarebbero stati…
P.s. Meglio ricordarvelo, anche se ci rendiamo conto che potrebbe suonare come una cosa davvero incredibile: c’è una giuria che deve decidere quale sarà la capitale della cultura e il governo in teoria non dovrebbe contare proprio nulla.