Nonostante le aule da ridipingere, i giardini ancora da sistemare, gli insegnanti precari a 65 anni di età, nonostante i tagli, nonostante tutto, le scuole restano il bene più prezioso per ogni città. Oggi anche a Ravenna riaprono i battenti con la nuova organizzazione scolastica che magari creerà un po’ di confusione iniziale in qualche famiglia, ma che non tocca la qualità educativa dei programmi e dei tanti progetti che fanno dialogare gli studenti con le diverse realtà culturali, ambientali e storiche della città (quelli per fortuna non mancano). Ecco, allora oggi anche noi ci uniamo al grande in bocca al lupo per tutti i quarantacinquemila studenti ravennati e per i loro insegnanti. Sperando che nei prossimi anni i tanti investimenti annunciati a più riprese sulle scuole possano vedere la luce.
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