Da una parte c’è qualcuno capace di tenere un cucciolo di cane in gabbia con il musetto e le zampette legati dal nastro adesivo. Dall’altra ci sono strutture sanitarie che si attrezzano per fare in modo che i pazienti ricoverati possano essere seguiti dalle bestiole di affezione. Le due notizie di segno opposto dal mondo degli animali aprono almeno un paio di interrogativi. Come si può chiudere il muso a un cane con lo scotch e fare finta di niente? (tra l’altro non si capisce perché le stesse persone tenessero in condizioni invece accettabili un altro cane. Serie A e serie B?). E il secondo è: era il caso di aggiungere la gestione delle visite di cani e gatti (e vattelapesca cos’altro si può avere di affezione) ai compiti e impegni del personale sanitario?
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