Nel mondo dei nostri sogni, la giornata della donna sarebbe un lontano ricordo, magari giusto l’occasione di andare a vedere lo spogliarello dell’idraulico (per chi ama il genere), una volta all’anno, come a Pasqua si aprono le uova di cioccolato. E invece, nel mondo reale, è un sacrosanto fiorire di iniziative intelligenti che parlano di donne, di violenza sulle donne, di parità di genere mancata, di quote rose come male necessario. A Ravenna poi, quest’anno, si apre addirittura La Casa delle donne, un’iniziativa a cui dedichiamo tutti i nostri migliori auguri, ovviamente, un’affermazione importante di orgoglio di genere che fa onore alla città tutta. Resta però l’amaro in bocca di ogni otto marzo, a constatare che da quello prima poco è cambiato, e spesso in peggio.
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