Niente da fare, si vede che per il Pd la cultura è roba da uomini. Guardate la rassegna Deviazioni della Festa dell’unità, pardon, della Grande Festa 2010 (E magari anche gli invitati ai dibattiti, soprattutto quelli tematici…) e fate un rapido calcolo della percentuale femminile rispetto a quella maschile. Loro ci provano, non c’è che dire, per esempio quando preparano le liste elettorali, e ne parlano pure della questione femminile, vedi Bersani l’altra sera. Ma basta distrarsi un attimo e ops, così come non c’è un assessore alla cultura donna in tutta l’Emilia Romagna o quasi, le Deviazioni, di fatto, deviano poco da quello a cui siamo abituati: uomini che parlano da un palco a una platea magari fatta soprattutto di donne. Il lato positivo della faccenda non manca: se la cultura continua a essere prerogativa del genere che comanda, significa forse che è considerata una roba seria, mica come le Pari opportunità, per dire. Però qualche gesto di facciata, così, anche solo per fingere di essere un paese evoluto ogni tanto sarebbe apprezzabile.
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