domenica
15 Giugno 2025
Rubrica Il Bombolone

La dialettica del Pd

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Ok, va bene, dite quello che volete, i dibatti alla Grande Festa del Pd di Ravenna non saranno tutti frizzantissimi, forse l’intervista del direttore dell’Unità Claudio Sardo a Vasco Errani non è stata proprio incalzante, se è vero che per tutto il corso della conversazione pare non sia stata pronunciata la parola Terremerse, però, volete mettere? Almeno non è stato invitato Sallusti, come alla festa nazionale di Reggio Emilia. Cioè, Sallusti, avete presente? Perché mai un simpatizzante Pd dovrebbe aver voglia di sentire uno che peraltro può vedere in tv tutti i giorni o quasi, non è dato sapere, ma comunque. Qui da noi non verrà. Ci sarà invece l’ex direttrice dell’Unità Concita De Gregorio (ok, a intervistare Sefi Idem e non a parlare di politica, ma meglio di niente). E, soprattutto, dopo Pippo Civati a Punta Marina a giugno, lunedì 3 settembre arriva Matteo Renzi, sfidante di Bersani alle primarie e, presumiamo, amato dai vertici di via della Lirica più o meno quanto Pizzarotti, il sindaco grillino che era stato invitato ma non si è reso disponibile. Va bene, contro Renzi chiamano rinforzi addirittura da Imola (insieme a Matteucci ci sarà Manca sul palco), ma pur sempre di Renzi si tratta. E in calendario c’è anche Veltroni, in veste d’autore, ma c’è. Ora, se il Pd di Ravenna rischia di apparire quanto di più aperto e dialettico nel panorama nazionale, forse il Pd nazionale ha un problema…

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