E il Pd pensa alle primarie di coalizione per scegliere il dopo Errani. Il perché lo spiega benissimo Roberto Balzani, ex sindaco di Forlì nonché preside e docente all’Università qui a Ravenna: così il Pd alza enormemente le percentuali di firme e adesioni necessarie dei possibili contendenti al proprio interno. In pratica, soffoca nella culla il dibattito e il confronto al proprio interno per fingere unità mentre finge di competere con i candidati degli alleati. Un po’ come è successo pochi mesi a fa a Cervia dove Sel ha poi raccolto percentuali infinitesimali, inferiori a quelle della lista civica, sia alle primarie che alle elezioni vere e proprie. Utili a far eleggere al primo turno un sindaco del Pd che nel Pd non era stato scelto con le primarie appunto. Il capolavoro è che questo avviene dopo elezioni europee in cui il Pd in Emilia Romagna ha preso il 52,5 percento, i partiti di sinistra erano insieme nella lista Tsipras e quindi, tipo, degli alleati con cui il partito di Errani ha governato negli ultimi cinque anni c’era solo l’Idv, che ha preso lo 0,4 percento. Urge lista civica regionale, il simbolo c’è già: la foglia di fico.
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