La sfida dei grandi eventi

Nonostante i punti di lancio fossero sei lungo 30 km di costa e quindi la visione fosse possibile da tutto il litorale, sabato sera tanti hanno scelto di godersi i fuochi d’artificio di Sant’Apollinare da Marina di Ravenna. Risultato: viabilità della località in tilt quando quando tutti hanno lasciato la località alla fine dello spettacolo, con scene sul lungomare di auto ferme a motore spento e gente fuori dagli abitacoli a smoccolare. Dopo le polemiche per il caos post Frecce Tricolori il 9 luglio, decisamente superiore a quello visto il 22, il sindaco aveva detto di augurarsi di fare l’abitudine a queste critiche perché vorrà dire che gli eventi saranno molto gettonati. Aggiungendo anche che quando un evento si consolida, di qualunque tipo si tratti, poi entra nell’agenda di residenti e turisti che sanno cosa aspettarsi e mettono in campo le necessarie contromisure: più bici e meno auto, più gite fuori porta per chi non vuole la confusione. Partendo dalla facile previsione che l’amministrazione voglia organizzare eventi più frequentati possibile e con la consapevolezza che Marina di Ravenna è servita da una sola strada (via Trieste), a un certo punto bisognerà porsi di fronte al problema di come gestire il deflusso. Muovendosi tra alcuni paletti: evitare che il turista esploda di nervoso, ridurre il più possibile l’impatto sulla vita del residente, garantire l’accesso rapido ai mezzi di soccorso, attirare visitatori. Insomma, una bella sfida per un’amministrazione.

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