Spesso c’è qualcosa che non funziona nella partita dei poteri che governano una comunità. Al contrario del bombolone “ottimista“ di ieri, su questo domenicale registriamo che certi interessi pubblici e privati che dovrebbero convergere verso il bene comune invece dell’armonia portano alla contrapposizione e alla paralisi. Come in una partita a scacchi si arriva allo stallo e si rischia la messa “a monte“.
Il caso emblematico è quello dei “nuovi“ parcheggi alternativi alla pedonalizzazione di piazza Kennedy. La questione data per risolvibile sembra avvitarsi sparigliando un piano apparentemente fattibile. Sarebbe interessante conoscere i retroscena: chi sta bleffando, chi sta sul pero?, chi fa la “melina“, chi ha pensato “gatto“ – quando non era ancora – “nel sacco“? È proprio vero che tutti i “pezzi“ della scacchiera sono interessati a convergere per chiudere la partita? Siamo di fronte a una sottovalutazione dei problemi e delle normative o alla sopravvalutazione di competenze e “buone volontà“ non scontate?
Forse è solo una questione di tempo. Come se il tempo fosse una variabile indipendente alla realizzazione e al buon funzionamento di iniziative utili.
Ma fino a quando potremo permettercelo?
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