Tutte le attenzioni per lui, della folla del popolo PD e dei media nazionali più importanti. Matteo Renzi arriva con quasi un’ora di ritardo all’appuntamento con la piccola festa di Borgo Sisa zeppa di oltre 2000 persone ma piovono subito applausi e ovazioni per le frasi di un comizio, one man show, di una quarantina di minuti. Il sindaco di Firenze ne ha per tutti: il pregiudicato Berlusconi, il Governo Letta che “non importa quanto dura ma quello che fa“, i “compagni“ di partito (da Bersani e Dalema) che frenano la sua corsa e vogliono manomettere le regole del prossimo congresso. E poi la priorità di una nuova legge elettorare e di conquistare un più ampio elettorato per vincere le elezioni, andando a convincere anche chi non hai mai votato a sinistra. Renzi parla a braccio con il sole in faccia, una camicia bianca casual, ma la stoffa del leader c’è tutta. E di un nuovo leader il PD ne ha un bisogno essenziale, e anche l’Italia. Ma non sono pochi quelli che vorrebbero dentro e fuori il partito logorare e neutralizzare il “rottamatore“ per proseguire nell’eterno ritorno dei soliti noti. Ed è facile prevedere con quali nefaste conseguenze per il PD e per il Paese.
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