L’hanno scelto loro, l’hanno amato e difeso poi qualcosa si è rotto nel rapporto e l’hanno cacciato. Breve riassunto della love story tra le istituzioni locali di Ravenna e Galliano Di Marco, presidente dell’Autorità portuale dal 2011 al 3 marzo scorso. Spingere per la non conferma di Di Marco alla scadenza del primo mandato rientrava a pieno nel ventaglio di possibilità a disposizione del Comune, magari discutibili i modi con cui è stato fatto. Ma quello che forse non avevano calcolato nella santa alleanza contro l’ingegnere abruzzese è che ora in giro per la città si ritrovano una mina vagante: un ex presidente incarognito a briglia sciolta corteggiato da tutta l’opposizione. E se fosse lui la variabile inattesa e imprevista a scuotere una campagna elettorale soporifera dove il Pd ha già messo in fresco una bottiglia di quello buono?
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