Neanche il tempo di farci un bombolone, quello di ieri sul ricambio in politica, che il sindaco Matteucci manda alla stampa la proposta di legge che verrà inviata al parlamento, firmata insieme al capogruppo del Pd Andrea Maestri, e in cui fissa a due il limite dei mandati, ma, attenzione, solo di quelli elettivi. Quindi, contestualizzandolo per esempio alla realtà di Ravenna, Matteucci tra cinque anni non potrà essere rieletto. E va bene, ma anche un consigliere comunale non potrà fare più di due mandati consecutivi, mentre un assessore (nominato dal sindaco) invece sì. A noi, sinceramente, pare più legittimato a fare un ipotetico terzo mandato un consigliere, scelto direttamente dai cittadini, che un assessore (o un ministro) nominato direttamente da un politico, chiunque esso sia. Insomma, qui si obbliga l’elettore a optare per il rinnovamento (ed è comunque cosa buona e giusta) mentre la politica, invece di lanciare un messaggio forte di ricambio, può continuare ad assegnare poltrone ai soliti noti. Siamo sicuri che sia l’opzione migliore?